lunedì 18 novembre 2013

MISSION AZIENDALE: LA CHIAVE DEL SUCCESSO

14 Novembre 2013
Lezione a cura del docente Corrado Corradini
presso LABA distaccamento di Torbole


La mission ( o missione aziendale) si evidenzia neI mission statement ovvero il "manifesto" della missione, che l'azienda si impegnerà a seguire 
e mettere in pratica.
L'operatività dell'azienda stabilisce le modalità attuative del manifesto all'interno dell'azienda: in che modo arrivo all'obiettivo?
Essa definisce inoltre le strategie per delineare il vantaggio competitivo per mezzo di tattiche di:
  • produzione
  • prodotto
  • vendita
Se la mission da vita ad una comunicazione efficace, si diffonderanno presto, sia all'interno che all'esterno dell'azienda, anche i valori e la vision; i quali creeranno aspettativa.
Per riuscire nell'intento ci si deve armare di costanza e perseveranza, bisogna curare i rapporti tra management e maestranze in modo da avere una maggior adesione ai valori aziendali.
La mission si occupa anche dello sviluppo di strategie per definire il margine contributivo dell'azienda, ovvero la differenza tra il prezzo di vendita (prezzo di vendita unitario) e il costo di produzione (costo variabile unitario), il quale non coincide con il guadagno, ma corrisponde ad una parte di esso.
Essa diventa anche la "guida pratica" dell'azienda: produce una location, produce edifici, impone la vicinanza ad un centro nevralgico e logistico e l'azienda stessa diventa un centro finanziario industriale. 
Dalla stessa mission nascono anche i consigli d'amministrazione, il management ed i vari incarichi aziendali distribuiti sui vari campi: quello amministrativo, quello finanziario, quello produttivo, commerciale e logistico; gli amministratori possono talvolta essere esterni all'azienda ma rientrare comunque nella mission.
Ad essa sono affidati anche:

il controllo delle fasi di vita dei prodotti;
  • fase di sviluppo e ricerca
  • immissione sul mercato e pionierismo
  • crescità
  • maturità
  • declino (quest'ultimo può avvenire per due motivi; per obsolescenza o per concorrenza)

il controllo del ciclo di vita dei prodotti;
  • tendenza
  • design
  • feedback del mercato
  • fondi per la pubblicità
  • piano marketing
  • variabili dipendenti del mercato
  • la messa fuori mercato

il definire delle strategie del prodotto;
  • caratteristiche e classificazioni (durata tangibilità e uso)
  • differenziazione - forma, caratteristiche, prestazioni, conformità, affidabilità ed infine riparabilità

la produttività nella rete di vendita degli agenti;
  • il loro reclutamento e selezione
  • il loro addestramento e supervisione
  • la loro produttività
  • la loro motivazione
  • la valutazione del loro operato



Il design o la sintesi del valore creano un margine competitivo, ovvero la differenza di guadagno tra un'azienda e la concorrente.




martedì 12 novembre 2013

CHE COS'È IL MARKETING STRATEGICO?

7 Novembre 2013
Lezione a cura del docente Corrado Corradini
presso Laba distaccamento di Torbole sul Garda


Grazie allo sviluppo tecnologico e al processo di scambio nasce l'economia moderna, la quale ha bisogno del marketing per vivere.
Il marketing strategico si impegna infatti a proporre il prodotto giusto alla persona giusta nel momento giusto. 
Marketing è un termine anglosassone spesso abbreviato in mktg (erroneamente in mkt) e significa commercializzazione. 
È un ramo della scienza economica che si occupa dello studio descrittivo del mercato e dell'analisi delle interazioni all'interno di esso; in altre parole può essere descritto come quel processo sociale e manageriale diretto a individuare, creare e dare valore; mira a soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, 
realizzando un profitto. 

Cosa significa dare valore? Quando diamo valore a qualcosa o qualcuno? Quando desideriamo l'oggetto o l'individuo che sia. 
Quindi possiamo definire il valore come una concezione del desiderabile, esplicita o implicita, distintiva di un individuo o caratteristica di un gruppo che influenza l'azione operando una selezione tra i modi, i mezzi ed i fini disponibili. 
I valori di una persona dipendono da caratteristiche ed interessi della stessa; grazie a questi, posso individuare il mercato di riferimento. Per mercato di riferimento si intende il settore in cui l'azienda esercita; quindi il mercato a cui si riferisce la gamma di prodotti. 

Qui interviene il marketing management il quale consiste nell'analizzare, programmare, realizzare e controllare progetti volti all'attuazione di scambi con il fruitore per realizzare obiettivi aziendali. 
Il bisogno si soddisfa tramite un'esigenza (ho bisogno di bere, esigo dell'acqua). 
Il marketing mira quindi ad adeguare l'offerta di prodotti o servizi ai bisogni ed alle esigenze dei mercati - obiettivo ed all'uso efficace delle tecniche di determinazione:
  • del prezzo
  • della comunicazione
  • della distribuzione (per informare, motivare e servire il mercato)


Negli ultimi anni si è preferito passare ad una definizione più realistica.
Il mktg da scienza diventa discilpina funzionale: da un'ottica di transizione passa ad un'ottica di relazione, acquista una funzione organizzativa e stabilisce un insieme di processi volti a creare, comunicare e trasmettere un valore ai clienti.


lunedì 4 novembre 2013

MARKETING STRATEGICO: COS'È LA VISION?

31 Ottobre 2013
Lezione a cura del docente Corrado Corradini
presso LABA distaccamento di Torbole sul Garda

Il fine ultimo del processo di marketing strategico è creare aspettativa nel futuro fruitore. 
Per fare ciò l'utente viene proiettato in uno scenario futuro all'interno del quale potrà trovare dei benefici; questo scenario prende il nome di VISION.
La VISION (dal latino visio = vista, visione, apparizione, spettacolo) andrà a rispecchiare gli IDEALI, i VALORI e le ASPIRAZIONI dell'organizzazione; 
è l’immagine del futuro che quest'ultima, nel suo complesso, si impegna a far diventare realtà.
Tutto nasce da un'idea che con il tempo diventa un pensiero e successivamente si tramuterà in azione
l'idea iniziale dev'essere quindi ben chiara se vogliamo che il progetto vada a buon fine. 
Affinchè la vision sia chiara, essa deve:
  • descrivere dettagliatamente un'immagine
  • riguardare il futuro
  • essere facilmente memorizzabile
  • contenere espressioni che "facciano presa"
  • riferirsi ad aspirazioni realistiche

Quindi, UNA VISION CHIARA può essere espressa IN POCHE PAROLE > PAYOFF - SLOGAN in modo tale da sintetizzare la qualità dei contenuti che l'azienda esprime.

Alcuni esempi:
MC DONALD : I'm lovin' it  
NUTELLA : Che mondo sarebbe senza Nutella?
ADIDAS : Impossible is nothing  
NESCAFÈ : Change is good
FONZIES : Se non ti lecchi le dita godi solo a metà  
ROWENTA : Per chi non si accontenta
TIM : Vivere senza confini  
ROTOLONI REGINA : Non finiscono mai
PANASONIC : Ideas for life  
AIA : Dove c'è Aia, c'è gioia

Il "manifesto della visione" o "vision statement" dovrebbe avere un effetto tale da spronare i membri dell'organizzazione e renderli orgogliosi di farne parte.


L'azienda (o l'organizzazione) genera quindi ASPETTATIVA nel futuro fruitore ed AZIONE in chi potrebbe avere la soluzione all'idea.


Ecco un esempio di VISION fatta da Google per il lancio del nuovo prodotto GLASS BY GOOGLE